Termoregolazione e contabilizzazione del calore per gli impianti di riscaldamento centralizzati
Ultimo aggiornamento: 3 marzo 2025, 12:04
Chi riscalda la propria casa con una caldaia autonoma sa bene che paga in proporzione a quanto consuma; è quindi giusto che, anche per i sistemi di riscaldamento condominiale, si debba pagare in base agli effettivi consumi e non più in base ai millesimi di proprietà. Va in questa direzione la normativa, sia nazionale che regionale (in Lombardia la scadenza per l’adeguamento è stata fissata dalla DGR 1118 all’agosto del 2014), prevedendo l’obbligo di installazione di sistemi di termoregolazione contabilizzazione per ogni locale anche nel caso di impianti centralizzati esistenti (ad es: condomini e/o di gruppi di condomini, anche nel caso di allacciamento a reti di teleriscaldamento urbano).
Il caso di mancata applicazione di valvole e contabilizzatori verrà sanzionato, in tutta Italia ai sensi del D.Lgs. 102/2014 (art. 9 c. 5) ed in Regione Lombardia ai sensi della L.R. 20/2015 (per violazioni accertate a decorrere dal 1 gennaio 2017): è quindi opportuno che gli edifici che non hanno ancora provveduto procedano all’installazione prima dell’inizio della prossima stagione di riscaldamento.
Per la maggior parte degli impianti termici esistenti, il sistema di termoregolazione e contabilizzazione installabile che risulta fattibile installare senza affrontare costi inutilmente eccessivi è il cosiddetto “sistema di misurazione indiretta del calore”.
Come funziona? Il condominio, che dovrà naturalmente affidarsi a società e tecnici specializzati ed abilitati ai sensi del DM 37/08 sulla sicurezza degli impianti, farà applicare nuove valvole e misuratori su ogni corpo riscaldante (calorifero) delle abitazioni. Per ogni ambiente riscaldato verrà misurato il consumo di energia attraverso un apparecchio applicato su ogni calorifero, il quale comunicherà poi ad un computer centrale le condizioni di utilizzo e il consumo effettivo di ogni giorno di funzionamento. In questo modo diventa possibile poi valutare, a fine anno, il consumo reale di ciascuno calorifero e quindi il totale per ogni appartamento.
In pratica, come si deve comportare l’utilizzatore? Ogni valvola termostatica montato sui calorifero è dotata di una manopola regolabile dall’utente, la quale reca usualmente dei numeri indicatori, corrispondenti alle situazioni di funzionamento “antigelo”, minimo, intermedio e massimo. In posizione minima, suggerita quando le stanze non vengono utilizzate, il calorifero si manterrà appena tiepido. In posizione intermedia la valvola permette un flusso di acqua calda sufficiente a mantenere la temperatura interna del locale al valore di legge (20 gradi). La posizione di massima apertura serve quando si vuole raggiungere rapidamente la temperatura, entrando nel locale dopo un periodo di non utilizzo o dopo aver cambiato aria.
I costi.
Secondo l’esperienza di chi lo ha applicato, ed in riferimento ad ogni singolo calorifero, si va da circa 100 fino a 200 euro (in presenza però di particolari tipologie di valvole), oltre a circa 4-5 euro l’anno per la misura. La batteria sull’apparecchio ha una durata media di una decina d’anni. È importante sapere che la legge di stabilità 2016 (n. 208 del 28/12/2015) ha prorogato la possibilità della detrazione fiscale del 50% della spesa in 10 anni sulle opere di manutenzione straordinaria (e gli interventi di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione, essendo opere finalizzate al risparmio energetico, ricadono fra queste). Inoltre è applicabile l’IVA agevolata nella misura del 10%. Ulteriori informazioni sono reperibili sulle guide dell’Agenzia delle Entrate, reperibili facilmente su internet.
Ma poi si potrà spendere davvero di meno? In genere il risparmio è sensibile e dell’ordine del 10-15% in meno. Questo soprattutto perché ciascuno, sapendo che pagherà in proporzione al consumo, porrà maggior attenzione alla temperatura media dei locali, sarà più attento a tener chiuse le finestre e ad abbassare il riscaldamento nei locali non usati quando non si è presenti.
Con l’installazione di un sistema di regolazione e contabilizzazione individuale, non è più necessario limitare gli orari di accensione della caldaia. In questo modo, finalmente, si potranno associare i minori costi connessi agli impianti centralizzati, per i quali si spende meno in controlli e manutenzione, con il vantaggio del riscaldamento autonomo, ovvero la possibilità di regolare l’impianto in proprio e pagare in proporzione al consumo.
Ma attenzione, se il risparmio è sensibile in generale, non è detto che si traduca in ugual vantaggio per tutti!
Infatti non tutti risparmiano ed in più non tutti nello stesso modo. Alcuni appartamenti rischiano di pagare di più per due differenti ragioni:
- sicuramente chi sarà poco attento alle modalità di uso spenderà di più: ad esempio chi decide di tenere il riscaldamento al massimo, in ogni stanza e per tutto l’inverno
- ma spenderà di più anche chi abita appartamenti per i quali la dispersione termica è maggiore a causa di una maggiore esposizione delle pareti verso l’esterno, come per esempio con locali sotto il tetto, o con ampie finestre a scarsa tenuta, o perché situati d’angolo, o primi piani sopra porticati, garage e ingressi non riscaldati.
Per evitare spiacevoli sorprese a fine anno e contenziosi condominiali, è necessario fin da subito sapere e decidere insieme in condominio che:
- la legge consente, per la prima stagione di riscaldamento, di ripartire le spese ancora con il vecchio sistema a millesimi proprio per dare tempo sufficiente a intraprendere eventuali lavori di riqualificazione energetica negli appartamenti per i quali sussistono condizioni di dispersione termica più sfavorevoli
- interventi che isolino meglio tetti e solai, sostituiscano la caldaia con una più efficiente, sono ripartiti tra tutti i condomini e consentono risparmi per tutti.
Un aiuto può venire affidando ad un tecnico esperto l’incarico per una diagnosi energetica dell’edificio. Una relazione tecnica che, partendo dall’esame sia dell’involucro edilizio che degli impianti che costituiscono l’edificio, offra un’analisi degli interventi possibili per risparmiare energia ed evidenzi quelli più convenienti, da fare subito e quelli che possono usufruire delle detrazioni fiscali.